Le competenze dell’intervistatore nella ricerca di mercato

Le interviste e i focus group sono lo strumento cardine nella ricerca di mercato qualitativa. Esse consentono di rilevare in profondità opinioni, preferenze, atteggiamenti e comportamenti delle persone. Per questa loro caratteristica vengono utilizzate anche al di fuori della ricerca di mercato, ad esempio per indagare la percezione dei fenomeni sociali. Generalmente i risultati che emergono dagli strumenti qualitativi vengono impiegati per costruire i questionari da utilizzare nella fase di ricerca quantitativa. Sia i focus group che le interviste devono essere studiate e  preparate attentamente prima di essere condotte. La preparazione implica una corretta definizioni degli aspetti che si intendono indagare e delle domande che saranno formulate. Ed è qui che entrano in gioco le competenze dell’intervistatore.

1) Se stai conducendo un’intervista devi sempre creare un clima di fiducia con l’intervistato, per evitare che quest’ultimo fornisca risposte inattendibili o viziate dal bias della desiderabilità sociale.
2) In quanto intervistatore, devi saper ascoltare. L’ascolto è un’abilità fondamentale che necessita costante allenamento.
3) Devi essere il più neutrale ed oggettivo possibile. Può capitare che l’intervistato chieda il tuo parere o il tuo consenso, ed in quel momento è importante non sbilanciarsi troppo. Un errore di questo tipo potrebbe compromettere i risultati.
4) Mentre conduci l’intervista, non passare mai improvvisamente da un argomento all’altro. Segui sempre il filo logico della conversazione e le parole dell’intervistato.
5) L’intervista ha come obiettivo una conoscenza in profondità. Non dimenticare mai di indagare fino a fondo domandando il perché. (Perché secondo te la confezione dal colore viola non si addice a questi biscotti)?

Con questi piccoli suggerimenti hai qualche base in più per condurre un’intervista o un focus group per la tua ricerca di mercato qualitativa.

Se desideri un aiuto nella costruzione e nella conduzione di interviste e focus group per la tua ricerca di mercato, contattami!

Come costruire un buon questionario per le ricerche di mercato

Se ti stai chiedendo come realizzare un questionario per una ricerca di mercato, allora sei nel posto giusto! Come probabilmente già sai, il questionario è lo strumento principe nella ricerca di mercato quantitativa, mentre le interviste e i focus group lo sono nella ricerca qualitativa. Prima di iniziare a mettere mano alla stesura delle domande, è necessario che tu abbia in mente quali sono i tuoi obiettivi. Se desideri conoscere la frequenza dei comportamenti d’acquisto offline dei tuoi consumatori piuttosto che il loro livello di soddisfazione, è bene che le tue domande indaghino queste aree specifiche e non altre. Generalmente il questionario misura i comportamenti, le opinioni e gli atteggiamenti delle persone utilizzando principalmente domande a risposta chiusa o scale di accordo (Da 1 a 10 quanto sei d’accordo con …). Passiamo ora ai consigli per come scrivere delle buone domande.

1) L’ordine delle domande deve seguire una logica. Non possiamo domandare all’intervistato l’età del figlio se prima non gli chiediamo se è padre.
2) Utilizza la tecnica dell’imbuto: prosegui dal generale al particolare. Si inizia sempre con domande generiche per poi scendere in profondità. Non iniziare mai con domande sensibili all’inizio del questionario!
3) Le domande non devono essere doppie. Ad esempio è errato chiedere: quando è stata l’ultima volta che hai comprato un gelato o una torta?
4) Evitare le doppie negazioni. Ad esempio la frase Non ritengo che questa persona non rispetti i miei diritti contiene una doppia negazione e non è chiara.
5) Le domande devono essere brevi e semplici da comprendere. Evita la lunghezza e la complessità.
6) Evita di utilizzare termini troppo eruditi.

Ora sei pronto a realizzare delle ottime domande per il tuo questionario!

Se desideri ricevere aiuto su come impostare la tua ricerca di mercato o su come costruire un questionario, contattami!

L’arte del Copywriting

Scrivere frasi che si intonino fra di loro e che generino un testo piacevolmente persuasivo è un’arte. Il Copywriting è un’attività molto richiesta per comunicare efficacemente sui social e sul web. Per scrivere un buon testo bisogna prendere in considerazione alcune caratteristiche.
1) La nostra mente ama le frasi semplici.
2) Una scritta in rima ti attira.
3) I copy vividi con immagini 😃 sono migliori di quelli prettamente testuali.
4) I testi che coinvolgono più dimensioni sensoriali 👁👄 sono migliori rispetto a quelli che ne coinvolgono una sola. Da cui l’importanza di utilizzare parole onomatopeiche che abbraccino il senso dell’udito oltre a quello della vista. In particolare le vocali anteriori /i/ ed /e/ insieme alla consonante /l/ sono utilizzate per evocare leggerezza, purezza e luminosità. Le consonanti posteriori /a/ e /o/ insieme alle consonanti occlusive sorde /p/, /t/ e /k/ sono impiegate per evocare forza e potere. Chiaramente questi consigli vanno applicati al caso particolare, rispettando la brand identity e la strategia di comunicazione aziendale.

Ecco un esempio di copy scritto bene per la pubblicità di un gelato:
Una colpa confessata è già in parte perdonata. 🍦😇

Ecco un esempio di copy scritto male sempre per la stessa pubblicità del gelato:
Una colpa ammessa è già in parte perdonata.

Come puoi vedere l’impatto fra i due testi è nettamente diverso. Se vuoi approfondire l’argomento aggiungendo elementi persuasivi ai tuoi messaggi, visita questo articolo.

Ora è giunto il momento per te di iniziare a scrivere ottimi copy! E se vuoi una mano, contattami! 😃

Storytelling: gli ingredienti per una buona storia

Vuoi scoprire le tecniche per raccontare te stesso, il tuo brand e il tuo prodotto in modo tale da coinvolgere ed intrattenere il pubblico? Sei nel posto giusto.
Qualsiasi storia ben formata deve possedere alcuni elementi fondamentali.
1) Un evento iniziale che alteri lo status quo del momento.
2) Un protagonista che si attivi per risolvere il problema compiendo un’azione.
3) La conseguenza positiva o negativa dell’azione del protagonista e la risposta emotiva del soggetto (triste, felice, sorpreso ecc.).
L’azione del protagonista, oltre ad essere finalizzata alla risoluzione del problema, può avere come obiettivo il raggiungimento di un valore.
Immaginiamo che tu voglia vendere un detersivo per lavatrice, ed il tuo target di clientela è costituito principalmente da donne fra i 30 e i 45 anni con figlie. Racconterai una storia in cui compare una protagonista donna e mamma che, assistendo alla crescita della figlia ormai quasi donna (evento iniziale), per lavarle i vestiti decide di acquistare (azione) il detersivo che le ricorda felicemente (risposta emotiva) i tempi della purezza puerile della figlia (valore/risoluzione problema).

Una buona storia, oltre a possedere una struttura efficace, deve utilizzare frasi accoglienti e ad effetto. Scopri come visitando il mio articolo sull’arte del Copywriting.

Se desideri utilizzare lo Storytelling nelle tue strategie comunicative, contattami!